I sottomarini nucleari in Francia
I francesi furono costretti a realizzare da soli la propria flotta subacquea atomica, senza alcuna assistenza esterna. Al contrario della Gran Bretagna, infatti, gli Stati Uniti non fornirono alcun tipo di assistenza (con la sola eccezione di una modesta quantità di uranio arricchito che però avrebbe dovuto essere utilizzato esclusivamente in installazioni terrestri).
La Francia non si perse d’animo: nonostante le difficoltà, riuscì ugualmente a realizzare i suoi sottomarini nucleari, anche se in un modo abbastanza particolare. I francesi, infatti, realizzarono per primi i sottomarini lanciamissili balistici, e solo successivamente quelli da attacco (di solito accade il contrario: si parte da quelli da attacco, e poi si modifica il progetto “allungandolo”).
Il motivi di questa scelta fu molto semplice: la necessità di avere uno strumento di deterrenza credibile contro un eventuale attacco sovietico (del tipo: se sai che io ti posso incenerire 80 milioni di persone, tu mi lasci stare). Anche perché, nel 1966, il presidente francese De Gaulle decise di ritirare il suo Paese dalla NATO, per sviluppare un sistema di difesa autonomo. Quindi, gli SSBN sarebbero stati essenziali.
Oggi la flotta atomica subacquea francese è costituita da una classe di SSN e da una di SSBN, composte rispettivamente da sei e quattro battelli. A giudicare dagli attuali programmi della marina, la situazione numerica dovrebbe rimanere invariata in futuro.
Storia
La prima generazione



Classe Le Redoutable
1971-2008



Classe Rubis
1983-in servizio
La seconda generazione



Classe Le Triomphant
1997-in servizio



Classe Suffren
Classe Barracuda
2020
La terza generazione



Classe SNLE 3G
In sviluppo